
Quartiere popolare, caldo afoso, una casa a due piani,
con scala comune. Al primo piano abita una normale famiglia con un pappagallo,
al secondo abita un tizio, single, il quale ogni volta che sale e scende per le scale, viene insultato dal pappagallo che così lo apostrofa:
"Ciao, ricchione", "Uè ricchione", "Buongiorno ricchione".
E ricchione oggi, ricchione domani, il tizio stanco di questo
pappagallo, va dalla signora, e dice di essre disposto a sborsare
qualsiasi cifra pur di avere il suo pappagallo. La signora dopo tanta insistenza, decide di venderglielo.
Il tizio prende il pappagallo, lo mette dentro una sportina di plastica, va giù in cantina e deciso più che mai di ammazzarlo,
comincia a sbatterlo ovunque.
Dopo un po', esausto, apre la sportina per vedere se il pappagallo è morto e il pappagallo vedendolo esclama:
"Naaaaaaa... dopo un terremoto del genere,
siamo rimasti vivi io e... O RICCHIONE !!!!".
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